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   RESPONSABILE DEL CENTRO LIPU
Operazione LIPU
LA CICOGNA BIANCA
 
Un importante progetto per il recupero di questo volatile, esteso anche a molti altri uccelli come il martin pescatore, l’airone e ben tre specie di picchio, che nel centro trevigiano hanno ritrovato l’habitat naturale per potersi riprodurre.
 
 
 
"CICOGNINI" ALIMENTATI NEL NIDO. IL PRIMO VOLO AVVIENE DUE MESI DOPO LA SCHIUSURA DELLA UOVA - foto Paolo Vacillotto LIPU
 

   La cicogna bianca (Ciconia Ciconia) è una di quelle specie di uccelli che tutti conoscono ma che forse pochi hanno visto dal vivo.
   La sua notorietà, molto probabilmente, è legata alla tradizione popolare che associa la cicogna alla fecondità ed alla vita, tesi tra l’altro avvalorata da un aneddoto che riferisce di un esemplare che, avendo il proprio nido su di una casa in cui era scoppiato un incendio, morì nel rogo nel tentativo di proteggere i propri pulcini. L’arrivo delle cicogne, in migrazione dai quartieri di svernamento africani, era molto atteso perché annunciava la fine della stagione fredda e l’avvento della primavera e così, per l’attaccamento alla prole e per essere foriere di avvento, le cicogne si sono guadagnate, nel tempo, la fama di uccelli che portano i bambini. Cicogna bianca, uccello molto amato dunque, ma con un incerto destino; infatti nonostante l’ampia distesa aerata (è presente in gran parte dell’Europa ad esclusione della Gran Bretagna e della Scandinavia) l’intera popolazione sta conoscendo, da tempo, un preoccupante calo degli effettivi. In Italia, addirittura, si era arrivati, a causa principalmente della distruzione degli habitat e della persecuzione diretta, alla completa estinzione come nidificante, da oltre tre secoli. Vista questa situazione tragica la LIPU, Lega Italiana Protezione Uccelli, forte dell’esempio e delle esperienze positive attuate dalla vicina Svizzera, paese in cui si era presentato lo stesso problema e che mise a disposizione il primo gruppo di animali, decise di attivarsi con un progetto specifico ed ambizioso: la cicogna bianca deve tornare a nidificare anche in Italia.
   Nel 1987 nasce così il primo centro di riproduzione e di reintroduzione a Racconigi (CN) e, visti i successi ottenuti, in seguito vengono attivati altri centri privilegiando le zone più adatte; in buona sostanza le poche aree della pianura padana scampate all’urbanizzazione e ad un’agricoltura poco rispettosa dell’ambiente.
Nasce dunque il Centro Cicogne di Sant’Elena di Silea (TV) gestito dalla LIPU.

 
 
 

   Il Centro trevigiano è sorto e continua la sua attività grazie ai volontari della LIPU, Sezione di Treviso ed alla disponibilità e passione di Angelo Menuzzo, che ha messo a disposizione i terreni e che partecipa attivamente al progetto di reintroduzione.
   Dal 1994, anno dell’inaugurazione ufficiale, il Centro è stato visitato da migliaia di persone e decine di scolaresche di ogni ordine e grado, che ogni anno vengono in visita, accompagnate dagli operatori didattici.
   La cicogna bianca, per quel suo aspetto inconfondibile (piumaggio bianco e nero, grandi dimensioni, lunghe zampe rosse-aranciate come pure il becco lungo e conico), è il principale motivo di interesse per i visitatori; sono ora più di trenta gli esemplari presenti, ma la LIPU ha anche altri progetti ed attività che vanno dal Centro Anatidi in cui si allevano a fini di reintroduzione varie specie di anatre selvatiche con attenzione particolare alla moretta tabaccata (Aythya Nyroca), alle siepi didattiche ed odorose dove lungo gli appositi percorsi è possibile conoscere tutte le essenze arboree ed arbustive tipiche della pianura Padano-Veneta.
   Grazie al ripristino ambientale attuato dal Centro, (la monocoltura trasformata in prati, fossi, stagni, siepi e boschetti) e alla sua ubicazione entro il Parco Regionale del fiume Sile, che ha favorito il ritorno e l’osservazione di molte altre specie di animali, si sta ristabilendo un equilibrio altrove perduto che richiama varie specie di uccelli anche particolari tra cui spiccano aironi e rapaci, il martin pescatore, ben tre specie di picchio e addirittura, osservati nella primavera ’99 tre esemplari di spatola in sosta, prima segnalazione in assoluto di questa specie nella provincia di Treviso, a conferma che, opportunamente gestito, anche il nostro ambiente naturale è in grado di offrire ottimi risultati (a tutt’oggi sono ben 113 le specie di uccelli osservate).

 
PULLUS DI CICOGNA NEL NIDO  - foto Paolo Vacillotto LIPU
 
       
   
LA COVA. IL PERIODO SI PROLUNGA PER 30/33 GIORNI - foto Paolo Vacillotto LIPU