I MUSEI DI RONZONE

 

I Musei di Ronzone, in Alta Val di Non, formano un piccolo plesso museale con una struttura di gestione e una programmazione culturale permanenti. La loro gestione è affidata all’Associazione Culturale Musei di Ronzone, e sono distinti in tre differenti sezioni tematiche.
Il Museo della Fauna Alpina di Ronzone ospita 209 specie animali con 429 soggetti dati in concessione dal Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia, più allestimenti di ambienti locali. Gli animali sono stati raggruppati in ambienti descritti e illustrati nelle vetrine con testi, disegni e fotografie di commento e supporto alla loro conoscenza. Tra i mammiferi l’orso, la lince, il lupo, la lontra, etc.
Il Museo degli Usi e Costumi d’Anaunia è stato istituito nel 1999 quale fedele specchio della memoria della vita, degli usi, dei costumi, dei riti e delle consuetudini dell’Alta Val di Non e di Ronzone in particolare. Raccoglie utensili, attrezzi, ambientazioni e oggettistica domestica e scolare.
Soggetto eminente della sezione relativa alle Collezioni è il complesso repertorio di cartoline tematiche proprio della Collezione Recla, il cui insieme consta di più di 5.000 elementi. Sono presenti profili di materiali raggruppati per temi che di per sé possono rappresentare materiale utile per piccole mostre tematiche. Insieme ad altro materiale di collezione il Fondo Recla costituisce la parte più cospicua del Museo della cartolina e del Collezionismo.

IL MUSEO CHINI

IIl Museo Chini è dedicato alla figura di Padre Eusebio Francesco Chini, nato a Segno nel 1645. Noto con il nome ispanizzato di Francesco Kino, fu gesuita missionario, oltre che esploratore della costa del Pacifico e del nord di Sonora in Nord America, dove fu difensore dei diritti degli Indiani. Fu anche attivo come storiografo, cartografo, pioniere, cow-boy e ranchero fino al 1711, quando morì a Magdalena, da dove si diffuse il suo culto. Attualmente è in corso la canonizzazione del gesuita trentino, il cui processo si è aperto nella cattedrale di Hermosillo.


I GUARDI IN VALLE DI NON

I

l percorso come pittore figurista del grande artista veneziano Francesco Guardi (1712-1793), meglio noto per le sue vedute di paesaggio e i capricci, trova il suo esordio proprio in una delle tre lunette, quella con la visione di San Francesco, eseguite con il fratello Gianantonio intorno al 1738 per la parrocchiale di Vigo d’Anaunia, sede del comune di Ton.
La chiesa, ampliata nel 1732 conserva altre tele dei Guardi: una sull’altare laterale sinistro (Madonna col Bambino e Santi) e quattro in sagrestia (soggetti sacri e floreali).