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   Nello stesso periodo vengono presi i primi contatti con la Quaker, azienda alimentare americana, già socia della Chiari & Forti nella Quaker Italia, una joint-venture, voluta già dal 1972 da Giulio Malgara per la commercializzazione dei petfood, alimenti per cani e gatti, in Italia una delle più importanti società del settore, se non l’unica.
   Timidamente, a partire dal 1978, la Quaker diventa partner della Chiari & Forti, con capitali sempre crescenti fino al 1980, quando quasi tutto il capitale è nelle mani della società americana. L’entrata della Quaker ha rappresentato da una parte il riconoscimento della professionalità degli uomini della Chiari & Forti, perché la ditta è sempre stata diretta da personale italiano e dell’altra ha dato l’opportunità di ampliare ulteriormente la visione a livello mondiale dei problemi aziendali e della società che, da allora, prende il nome di Quaker Chiari & Forti.    Lo stabilimento di Castiglione delle Stiviere dove si producono i petfood nel 1981 viene acquistato e successivamente ampliato fino a diventare la più grande industria italiana produttrice di questo tipo di prodotto.

 

   Nel 1988 arriva sul mercato un nuovo prodotto, che comincia ad avere un notevole successo in America: Gatorade. Dapprima viene fabbricato presso un copacker a Trento, in seguito, con l’incremento dei volumi, si rende necessaria la ricerca di un altro confezionatore, poi nel 1991 viene installato uno specifico impianto a Silea.
   Nel 1992 Giulio Malgara, dopo aver raggiunto il massimo della carriera diventando Presidente europeo della Quaker, lascia la società per intraprendere una nuova avventura imprenditoriale. Col rammarico di tutti, le strade da allora divergono e la Quaker Chiari & Forti si trova ad affrontare il cammino da sola, anche perché la Quaker assume nei riguardi dell’Europa un atteggiamento più scettico e critico rispetto al passato.
   Seguono anni di normale routine: alcuni “pezzi” della Quaker Chiari & Forti, come la Pandea e la Sorba (prodotti gourmet e specialità) sono acquistati da Giulio Malgara, mentre rimangono alla Quaker gli oli, i petfood e Gatorade.

 
 

    Ma l’amore verso la sua ex azienda, nel 1995, spinge Malgara ad acquistare, assieme a dei soci, la Chiari & Forti. Nel 1996 viene firmato l’accordo con Quaker e la Chiari & Forti ritorna italiana. Da quel momento vi è un fiorire intenso di iniziative e di attività. Man mano vengono acquistate nuove ditte e si aggiungono nuovi marchi. L’azienda dal 1996 registra un notevole incremento di fatturato passando dai 180 miliardi ai 700 circa del 2000.
   Dal gennaio 2001 l’intero capitale del gruppo alimentare è passato nelle mani di Giulio Malgara.
   Quella della Chiari & Forti è una storia che conta più di 80 anni, nata tra le due guerre, ha vissuto la ricostruzione, il miracolo economico

 

italiano, il difficile periodo degli anni ’70.   La sua non è una storia di provincia, ma si allaccia a tutti i grandi fatti economici e sociali non solo del nostro Paese, ma addirittura del mondo intero.
   Negli uffici lungo la sponda del Sile, la gente della Chiari & Forti lavora a ritmo intenso, come impongono le leggi della competitività d’oggi e come del resto avviene in tutte le aziende di successo, con una differenza: essa è confortata dalla vista del lento fiume che scorre tra le rive di un ambiente senza eguali.
   Il tempo, invece, continua ad essere scandito dalla vecchia sirena montata sul tetto dell’antico silos, come quando si scaricavano i semi dalle barche arrivate lungo il Sile.