PRESENTAZIONE
 
         
         
 

idea di creare una pubblicazione sulle piazze della nostra regione si basa sulla consapevolezza che "la piazza" rappresenta, per sua natura, il riferimento sia fisico che intellettuale di una comunità.
Fin dall’antichità, la piazza è stata lo specchio dell’organizzazione sociale della città svolgendo funzioni diverse nel tempo: durante l’antichità classica essa era concepita come fulcro per tutte le attività politiche, commerciali e religiose. Successivamente, nel Medioevo tali funzioni determinarono spazi appositamente creati per il loro svolgimento, vi furono così piazze con funzione commerciale (Piazza del Mercato, delle Erbe, della Frutta) con funzione politico-amministrativa (dei Signori, della Signoria, del Municipio) o religiosa (della Cattedrale, del Duomo). Dal Rinascimento molte piazze vennero progettate come spazi conclusi e definiti da precise regole di prospettiva e di simmetria e spesso rappresentano un elemento di puro abbellimento urbano più che di pubblica utilità, fino ad arrivare all’ottocentesca e moderna piazza con funzione di smistamento e di traffico (della Stazione, del Rondò).
Anche dal tipo di piazza, quindi, si possono capire la storia, i periodi di maggior splendore, il tipo di organizzazione economica di un paese. In Veneto, in particolare, dove le comunità locali sono forti e dove la maggioranza della popolazione vive ancora nei piccoli centri, le piazze sono senz’altro uno strumento per conoscerne le peculiarità. Appare evidente, la storia del Veneto in piazza San Marco o nella piazza dei Signori ma la si ritrova ugualmente anche in piazza ad Asolo o a Portobuffolè come in altri piccoli centri. Certo, le prime esprimeranno la grandezza e la potenza che questa regione ha saputo creare nei secoli ma le seconde testimonieranno anche il grado di diffusione di una cultura e di civiltà che era ed è capace di esprimersi tra le valli come sui monti o in pianura.
Esse nascono sempre dall’attaccamento alla propria comunità ed esprimono il valore che si dà al saper ritrovarsi, aprirsi e comunicare. Esse riflettono sempre comunità libere, laboriose, capaci di curare la bellezza fin nei minimi particolari sia nei tratti di un palazzo che di una chiesa o anche solo di un giardino o un sottoportico.
In ognuna di esse si ritroveranno singolari spaccati di storia dei Veneti che messi uno accanto all’altro costituiscono la maglia tessuta in questa regione in secoli di lavoro, guerre, commerci e della quale tutt’ora siamo vestiti. Coloro che hanno lavorato per creare, abbellire le proprie piazze, sono anche coloro che con il lavoro nei campi, con l’industrializzazione, con il commercio hanno creato il tessuto sociale in cui viviamo. Sapendo cogliere, quindi, da ogni piazza le caratteristiche di quella comunità si ottiene la storia vera dei Veneti e soprattutto le caratteristiche attuali della nostra regione.
A chi, infine, incuriosito da queste pagine, decidesse di visitare di persona i luoghi descritti, va il mio ringraziamento e l’augurio di poter lasciare ognuno di essi con il desiderio di ritornarvi per ritrovare sia la bellezza di un palazzo che il calore e l’accoglienza che da sempre caratterizzano le nostre piazze.

 
         
     
L'assessore Regionale alle Poilitiche
per la cultura, l'identità Veneta e l'istruzione
prof. Ermanno Serrajotto